Підпишіть звернення до Парламенту Італії про визнання Голодомору геноцидом українців

В Італії Голодомор 1932-1933 років досі не визнаний геноцидом українців. Тому українська громада збирає підписи під зверненням до Парламенту Італії про визнання голодомору геноцидом українського народу. Про це інформує пресслужба Генерального консульства України в Мілані.

Оголосила про збір підписів під цим зверненням волонтерська організація «Громада» / Gromada-Organizzazione Di Volontariato. Підписати звернення потрібно в Генеральному консульстві України в Мілані в середу та п’ятницю з 14.00 до 17.00.

Адреса Генконсульства в Мілані: вул. Ludovico di Breme, 11, 20156. При собі слід мати документ, який посвідчує особу. Про це на своїй сторінці в Facebook повідомляє українська волонтерка Леся Цибак.

«Громади з інших  міст всієї Італії можуть надсилати підписи по пошті (poste italiane ) на адресу Генерального консульства України в Мілані. Просимо всіх долучитися до підписання нашого звернення», – йдеться в повідомленні волонтерки.

За детальнішою інформацією звертайтеся по тел. 3292727803 (Цибак Леся) Gromada-Organizzazione Di Volontariato.

Пані Леся акцентує увагу на тому, що в Україні геноцид 90-річної давнини повторюється і сьогодні. Тому що росія продовжує вбивати українських громадян лише тому, що вони українці.

Нижче наводимо текст  звернення до Парламенту Італії про визнання Голодомору 1932-1933 років геноцидом українського народу 👇

APPELLO DELL’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO GROMADA ODV AL PARLAMENTO ITALIANO SUL RICONOSCIMENTO DI HOLODOMOR COME GENOCIDIO DEL POPOLO UCRAINO

Sen. Ignazio La Russa

Presidentedel Senato della Repubblica

 On. Lorenzo Fontana

 Presidente della Camera dei

 Deputati

 Lettera aperta

Quest’anno  cade  la  90° ricorrenza  di  Holodomor,  ovvero:  sterminio  per  la  fame,  la  carestia provocata  dall’URSS  di  Stalin  che  colpì  l’Ucraina  tra  il  1932  e  il  1933,  causando  6  milioni  di morti.

 La tragedia ebbe inizio quando Stalin, tra l’autunno del 1932 e la primavera del 1933, decise la collettivizzazione agraria, costringendo i contadini agiati (coltivatori diretti o piccoli proprietari terrieri), a aderirvi contro la loro volontà.

Stalin  e  compagni  erano  ben  consapevoli  del  pericolo  di  rivolte  e  ribellioni  e,  non  volendo perdere  l’Ucraina  (il “granaio  sovietico”),  nel 1932  il regime  penso  a uno  stratagemma  per sterminare (o quantomeno mettere a tacere) la nazione ucraina. 

In  Ucraina fu  collettivizzato  il 70%  delle fattorie.  In  molti  si opposero  alle requisizioni,  si rifiutarono di cedere i raccolti, nascosero le derrate alimentari e uccisero il bestiame piuttosto che darlo  ai kolchozy  sovietici.  Questo atteggiamento  degli  ucraini  fu considerato dal  Politburo sovietico un gravissimo atto di ribellione e, per questo motivo agenti e attivisti locali del partito furono mandati a fare requisizioni e confiscare derrate nelle case e nelle fattorie.

 E come  se non  bastasse promulgo  leggi draconiane che non  fecero altro che aumentare  la tensione, il terrore e il numero di vittime: chiunque fosse stato trovato a nascondere qualcosa da mangiare, anche solo delle bucce di patata, sarebbe stato fucilato.

 La carestia non fu causata dalla collettivizzazione, ma fu il risultato della confisca del cibo, dei blocchi  stradali  che  impedirono  alla  popolazione  di  spostarsi,  delle  feroci  liste  di  proscrizione imposte a fattorie e villaggi.

 Furono proprio i diplomatici italiani degli anni ’30 ad avere il coraggio di svelare al mondo questi grandi crimini, come fece il Console italiano a Kharkiv, Sergio Gradenigo. Egli, tra i primi, raccontò all’Occidente ciò che il Cremlino stava causando in Ucraina: l’atroce morte per fame di milioni di contadini ucraini.

Mosca  soffoco  qualsiasi  forma  di  dissenso  e  non  riconobbe  mai  questo  spaventoso  crimine: manipolando i dati demografici riuscì  a nascondere l’improvvisa scomparsa di milioni di esseri umani.  L’insabbiamento  delle  responsabilità  fu  totale  non  solo  all’epoca  dei  fatti  ma  anche  in seguito.

La verità su quanto accadde in quegli anni, tuttavia, iniziò a diffondersi su vasta scala soltanto dopo la dichiarazione di indipendenza dell’Ucraina (1991) e l’apertura degli archivi sovietici. Nel 2003 le Nazioni Unite hanno stabilito che l’Holodomor è stato “il risultato di politiche e azioni crudeli che provocarono la morte di milioni di persone”.

Il Cremlino ha sempre negato il suo coinvolgimento nella storia dell’Holodomor, definendolo “oggetto di speculazione politica moderna”.

La Russia non solo nega categoricamente che l’Holodomor sia stato un genocidio, ma si oppone anche attivamente al riconoscimento di esso da parte di altri paesi: la leadership russa ha fatto pressione a livello internazionale affinché non si appoggiassero gli appelli dell’Ucraina a riconoscere l’Holodomor come genocidio, utilizzando la tesi secondo cui lo sterminio e stato semplicemente “una carestia causata da fattori naturali che ha travolto molte repubbliche dell’ex- URSS”.

La menzogna era il modus operandi dell’Unione Sovietica, uno stato criminale, e esattamente questo metodo viene usato oggi dalla Russia di Putin.

Puniti, condannati a morte, perché erano ucraini. Come quelli di oggi che vengono uccisi per lo stesso motivo: perché sono ucraini. Un genocidio di 90 anni fa trova la sua riconferma oggi. Un filo spinato che collega il passato con il presente che dobbiamo spezzare per evitare di trascinarlo nel nostro futuro. La storia e ciclica, la storia si ripete. La Russia, un degno erede del suo passato sovietico sanguinario, continua a uccidere.

Considerando che i molti Parlamenti dell’Occidente hanno riconosciuto l’Holodomor degli anni 1932-1933 come genocidio, le associazioni ucraine, i cittadini ucraini residenti in Italia e i cittadini italiani firmano questa lettera aperta e chiedono al Parlamento italiano:

– di riconoscere la carestia artificiale (l’Holodomor) degli anni 1932-1933 in Ucraina come “Genocidio del popolo ucraino”,

-condannare il regime sovietico stalinista, responsabile di genocidio.

Vicepresidente dell’Organizzazione di volontariato Gromada ODV

Lesya Tsybak.

Раніше ми повідомляли, що українці в Італії поширюють правду про Голодомор.

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